

Le allergie in generale non fanno mai piacere, soprattutto se portano a delle problematiche. Eruzioni cutanee, eritemi, continui starnuti, occhi rossi, naso che gocciola, ecc. sono le possibili manifestazioni. E allora come possiamo prevenire le allergie?
Premessa
Come prevenire le allergie
L’allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da reazioni eccessive portate da particolari anticorpi nei confronti di sostanze abitualmente innocue come ad esempio pollini.
I tessuti coinvolti in questa reazione sono le mucose nasali, gli occhi, i bronchi ed in taluni casi l’apparato cutaneo; tali tessuti divengono iperattivi ed in determinate condizioni esterne, come la presenza di inquinanti, divengono ancora più sensibili
È in primavera che le allergie toccano la loro fase più acuta. A scatenarle, la piena fioritura di parietaria, graminacee, cipresso, betulla e ambrosia.
La forma di profilassi più efficace nelle forme di allergie stagionali resta l’immunoterapia. Ma le allergie si combattono anche rafforzando le difese. Fare sport migliora le capacità respiratorie, rende più efficiente il sistema circolatorio e combatte lo stress, concausa di molte manifestazioni allergiche. Indicate le discipline aerobiche: corsa, bicicletta, step e aerobica.
Alimentazione
Fai scorta di:
- agrumi, ricchi di vitamina C e antiossidanti che aiutano ad eliminare i radicali liberi prodotti durante le reazioni allergiche;
- peperoni e zucca, pieni di vitamina A, le verdure meno allergizzanti che proteggono mucose e cute arrossata;
- carote, ricche di betacarotene, antiossidante che contrasta i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare;
- farro, le cui fibre aiutano la flora batterica intestinale nella produzione di anticorpi che ci proteggono contro tutti gli allergeni.
- Si a fegato: ricco di vitamina A, rinforza il sistema immunitario, protegge mucose e pelle irritata, ed a tacchino, agnello e sogliola: apportano le proteine indispensabili senza rischio di reazioni incrociate.
Allergia dalle polveri
Oltre che le allergie dovute a pollini in generale, vi è quella alla polvere ed in particolare agli acari della polvere, le cui reazioni sono simili a quelle descritte sopra. Gli acari della polvere sono piccoli insetti che sono invisibili ad occhio nudo, appartengono alla famiglia degli aracnidi, e purtroppo vivono nelle nostre case.

Per poter proliferare hanno bisogno di certe condizioni:
La temperatura alta e l’umidità ne favoriscono la crescita. I microscopici artropodi proliferano meglio a temperature superiori ai 20°C e umidità relativa tra 60-80%. Gli acari non tollerano la luce, per questo si annidano nei cuscini, negli strati interni del materasso, nei tappeti, nei peluche, nei tendaggi, nella moquette e in tutti gli altri oggetti che trattengono facilmente la polvere, ma anche tra le scaglie di pelle morta e la forfora.
Gli acari possono nutrirsi di tutto ciò che riescono a trovare di organico nell’abitazione, come le spore della muffa, peli e le cellule morte della pelle provenienti da persone e animali domestici.
L’allergia agli acari della polvere appartiene al gruppo delle allergie perenni, che si manifestano tutto l’anno. Non esiste una periodicità fissa, ma i sintomi possono intensificarsi soprattutto nel periodo invernale, quando, all’interno delle case, riscaldate e poco areate, si creano le condizioni ideali per la crescita degli acari.
Allergia da Nichel
L’allergia al nichel è una fra le più difficili da combattere o da controllare poiché questo metallo, seppure in modeste quantità, è presente un po’ ovunque.
Il primo sintomo che può indurre a sospettare una possibile reazione a questo metallo o alle leghe che lo contengono, è la comparsa di una dermatite da contatto. Quest’ultime si sviluppa di norma sulla cute delle mani quando queste toccano parti metalliche di orologi e occhiali, accendini, cellulari, maniglie, forbici, stoviglie e pentole; al lobo delle orecchie (in caso si porti l’orecchino) o anche sulle mucose del cavo orale se il metallo è contenuto nelle protesi.
Esami da effettuare
La diagnosi avviene tramite due test: il patch test oppure il prime test. Il primo consiste nell’applicare dei cerotti sulla cute e osservare eventualmente la reazione allergica nella zona di applicazione. ll secondo è un piccolo prelievo di sangue dal quale vengono isolati i globuli bianchi.
Questi vengono messi a contatto con gli allergeni (tra cui il nichel) e vengono monitorate le reazioni. In base alla reazione allergica il nichel deve essere eliminato dalla dieta per un periodo che va dai 2 ai 6 mesi. In presenza di allergia al nichel è sempre consigliato non seguire una dieta “fai da te” ma farsi seguire da un nutrizionista.
Dieta da seguire
L’allergia al nichel porta alcune volte a disturbi gastrointestinali come la stipsi, la diarrea o il gonfiore addominale. Quindi per prevenire le manifestazioni da allergia occorre bisogna ricorrere ad una dieta di esclusione degli alimenti ricchi in nichel. Tra gli alimenti sconsigliati abbiamo:
- cioccolato fondente e cacao
- arachidi
- pomodori
- frutti di mare
- cavoli, fagioli e broccoli
Altro alimento da escludere in caso di allergia al nichel sono le prugne secche. Non è mai facile determinare con certezza gli alimenti da escludere in questi casi perchè è difficile determinare la concentrazione del metallo presente in frutta e verdura. Ci sono poi una serie di alimenti da consumare con moderazione e tra questi rientrano: thè, formaggi stagionati, pesce surgelato
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